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IL SENTIERO DELLE CORVEES



Dal Sabbione a Monti
-Località di partenza: Sabbione (m. 598)
-Località di arrivo: Monti (m. 1124)
-Dislivello: m 526
-Tempo di percorrenza: 1,30 ore
-Difficoltà: E
-Segnavia: n° 204, 204C

Descrizione

Nell’ambito del progetto Inter-reg “La memoria delle Alpi”, con l’appoggio di svariati Enti ed Associazioni, tra cui l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto), nel 2006 è stato inaugurato “Il sentiero delle corvées”, che ripercorre,
lungo la vecchia mulattiera che univa le frazioni di Bogliano e Monti al fondovalle, con brevi tratti su tranquille carrozzabili, l’itinerario che i partigiani seguivano per raggiungere, dal “distretto” del Sabbione, la sede del primo comando partigiano delle Valli di Lanzo, alle case Boirai della frazione Monti. Costellato da tabelloni esplicativi non solo sulla Resistenza, ma anche su storia e caratteristiche dell’ambiente circostante, oltre che una piacevole escursione fra luoghi ameni è un percorso per riflettere e ricordare, senza odio per il nemico di allora, però anche senza confusioni,
quasi a sciogliere un giusto tributo a chi quassù  lottò per un futuro migliore. Particolarmente raccomandabile in primavera e in autunno.
Si parte dal piazzale della storica Cooperativa di Consumo in località Sabbione (punto di ristoro Ristorante-Pizzeria Tempelier), fondata nel 1886 e tuttora in attività grazie a volenterosi soci di tutte le età. Si arriva qui deviando a sinistra dalla strada che sale a Mezzenile, subito dopo il ponte sulla Stura (indicazioni). Al Sabbione si era costituito nell’autunno del 1943 un vero e proprio distretto partigiano, a cui giungevano, principalmente in treno, incerti e smarriti, i giovani che non volevano servire sotto la Repubblica di Salò: venivano accolti dai membri delle formazioni locali, già molto attive dopo l’otto settembre 1943 (si contavano, nella seconda metà di quel mese, circa 150 partigiani a Mezzenile capoluogo, una settantina nella frazione di Pugnetto, oltre un centinaio nel vicino paese di Traves), e smistati verso le diverse brigate delle valli; una lapide ne ricorda la vicenda.
Dal piazzale (m. 598) il percorso fiancheggia la Stura verso valle in lieve discesa lungo una carrozzabile, passa davanti alla casa dove operava il rinomato fabbro Michel “Furgi” e raggiunge l’antica mulattiera per Mezzenile e la Val d’Ala fra la cappella di San Giuseppe e il ponte settecentesco sul rio Caudana. Si va a sinistra superando il ponte e passando le case dell’Alpata, accanto ad un’antica fonderia del ferro estratto dalle miniere circostanti. Pochi metri più avanti (indicazioni) si imbocca a destra un’altra mulattiera (segnavia 204) che sale ripida alle case della
Lasetta (m. 604). Sbucati su una sterrata, la si segue in salita, utilizzando dove possibile i superstiti tratti della vecchia mulattiera, e arrivando così sull’arioso altopiano di Boglianetto, già citato in documenti medievali e in passato teatro di epiche sciate per i ragazzi della zona (a Mezzenile lo sci ha una tradizione centenaria, e lo stesso sentiero delle corvées era sovente percorso in sci). Lungo il tracciato della mulattiera, che evita per quanto possibile le curve della carrozzabile, sfiorando diversi piloni votivi, si supera presso le case omonime la “Royi d’le Counce”, vecchio e importante canale irriguo in funzione almeno fino al 1966. Vicino alle soprastanti case del Luset, caratterizzate da un bel pilone votivo triangolare, in un luogo di non facile reperimento una lapide ricorda il sacrificio di Enzo Tavanti Chiarenti (Morgan) e Luciano Ferdinando Marchisio (Luciano), che il 7 marzo 1944, con l’ausilio di una mitragliatrice, bloccarono a lungo, prima di essere uccisi da un colpo di mortaio, le truppe nazifasciste dirette in rastrellamento alla frazione Monti. Con un tratto su asfalto si arriva alla carrozzabile Mezzenile-Bogliano, la si attraversa pochi metri a monte riprendendo la mulattiera per entrare a Bogliano (m. 820, 40 minuti)), grossa frazione dove un tempo si poteva socializzare in ben tre osterie. Attraversata tutta la frazione, dopo la chiesa di San Bernardo si ritrova la mulattiera, che presso un lavatoio lascia a sin. la diramazione per Rangiroldo e il Colle della Cialmetta, e sale con pendenza costante, sempre punteggiata da piloni votivi. Si superano ancora un paio di intersezioni
stradali per arrivare alle case di Villa (m. 1025), dove l’ospitale stalla di “Minin” (Domenico Francesia) era uno dei ritrovi serali preferiti dai numerosi partigiani accolti nelle case circostanti. E’ giusto ricordare la preziosa ospitalità offerta durante la Resistenza dagli abitanti delle Valli di Lanzo, che
consentì di accogliere e sfamare circa 6000 partigiani e innumerevoli sfollati, oltre a salvare dalla cattura e dai campi di concentramento alcune centinaia di ebrei. Lasciando sulla sinistra una moderna stalla e risalendo ampi prati si attraversa ancora una volta la carrozzabile, sbucando infine
nuovamente sulla carrozzabile stessa proprio sotto la cappella della frazione Monti (m. 1124, 50 minuti da Bogliano, ore 1,30 dal Sabbione), dedicata alla Madonna Assunta e centro dei numerosi gruppi di casolari sparsi che costituiscono la frazione. Pare impossibile che questi luoghi, oggi così  belli e tranquilli, possano aver conosciuto, nel marzo e poi nell’aprile-maggio 1944, la ferocia dei rastrellamenti nazifascisti, con vittime e distruzione pressoché totale delle case della borgata. Un suggestivo monumento pochi metri più avanti, sulla destra della strada, lo ricorda anche ai passanti più frettolosi. Il ritorno avviene lungo il percorso dell’andata.

Foto

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